L’Attaccamento e le sue manifestazioni: un focus sull’Attaccamento Disorganizzato

L’Attaccamento e le sue manifestazioni: un focus sull’Attaccamento Disorganizzato

1. Teoria dell’Attaccamento: basi e stili principali

La teoria dell’attaccamento, sviluppata originariamente da John Bowlby e successivamente ampliata da Mary Ainsworth, rappresenta un quadro fondamentale per comprendere come i legami emotivi formati durante l’infanzia influenzano il modo in cui ci relazioniamo con gli altri nel corso della nostra vita.

Secondo Bowlby, il bambino è biologicamente predisposto a sviluppare legami con figure di riferimento per garantire la propria sopravvivenza. Mary Ainsworth, attraverso la Strange Situation Procedure, ha identificato quattro principali stili di attaccamento, che derivano dalle interazioni con il caregiver durante i primi anni di vita.

In base alla qualità di queste interazioni, i bambini possono sviluppare uno dei seguenti stili di attaccamento:

  • Attaccamento Sicuro: Il bambino percepisce il caregiver come una “base sicura” che soddisfa i suoi bisogni in modo costante. Ciò promuove un senso di sicurezza e fiducia nell’esplorare l’ambiente.
  • Attaccamento Insicuro-Evitante: Il bambino mostra un atteggiamento distaccato verso il caregiver, spesso come risultato di interazioni dove i suoi bisogni emotivi sono stati ignorati o minimizzati.
  • Attaccamento Insicuro-Ambivalente: Il comportamento del bambino oscilla tra la ricerca di vicinanza e il rifiuto. Ciò è legato a risposte incoerenti o imprevedibili del caregiver, dal quale il bambino non sa mai cosa aspettarsi: a volte è presente, altre volte no. Questo crea una dipendenza emotiva e un’ansia costante.
  • Attaccamento Disorganizzato: Caratterizzato da comportamenti caotici, imprevedibili, contraddittori o spaventati del bambino.

2. Attaccamento Disorganizzato: caratteristiche e cause

L’attaccamento disorganizzato si manifesta quando il caregiver è percepito dal bambino come una fonte di paura, anziché di sicurezza. I caregiver stessi possono essere inconsapevolmente spaventati o spaventanti, creando una dinamica in cui il bambino non sa se avvicinarsi o allontanarsi.

Alcuni fattori di rischio comuni per lo sviluppo di questo stile di attaccamento includono:

  • Comportamenti imprevedibili o incoerenti del caregiver: quando il comportamento del genitore è caratterizzato da sbalzi d’umore estremi e risposte non prevedibili.
  • Esperienze di abuso fisico o emotivo: quando i bambini sono esposti ad abusi da parte dei caregiver, i quali diventano una fonte di minaccia.
  • Trascuratezza fisica o trascuratezza emotiva grave: L’incapacità di rispondere ai bisogni fisici e/o emotivi del bambino in modo consistente.

3. Effetti dell’Attaccamento Disorganizzato sullo sviluppo psicologico

Le persone con attaccamento disorganizzato affrontano importanti criticità nella regolazione emotiva e nei rapporti interpersonali.

  • Difficoltà nella regolazione delle emozioni: L’incapacità di esperire un senso di coerenza e sicurezza può portare a emozioni intense e reazioni sproporzionate a situazioni di stress emotivo.
  • Instabilità nelle relazioni interpersonali: Le persone con questo stile di attaccamento lottano con sentimenti contrastanti di desiderio di vicinanza e paura dell’intimità, influenzando la capacità di costruire relazioni stabili.
  • Aumento del rischio di disturbi mentali: Diversi studi hanno collegato l’attaccamento disorganizzato a condizioni come il disturbo borderline di personalità, il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), l’ansia e la depressione.

4. Implicazioni cliniche e trattamento

Il trattamento per l’attaccamento disorganizzato si concentra sulla creazione di un ambiente sicuro in cui le persone possano esplorare le proprie esperienze traumatiche.

La psicoterapia risulta efficace quando fa emergere, nella narrazione della storia di vita, le carenze nella cura ricevuta e le dinamiche familiari dolorose, promuovendo una migliore comprensione delle proprie emozioni e di quelle degli altri, anche alla luce delle storie di vita dei familiari, spesso a loro volta caratterizzate da traumi, precarietà e violenza.

Può essere di grande supporto la tecnica dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), che permette di rielaborare i ricordi dolorosi e i traumi.

5. Possibilità di Cambiamento

Anche se l’attaccamento disorganizzato rappresenta un fattore di rischio significativo per la salute mentale, gli stili di attaccamento non sono immutabili. La possibilità di sviluppare modelli di attaccamento più sicuri è concreta, specialmente attraverso relazioni di supporto e trattamenti terapeutici adeguati.

Bibliografia

  1. Bowlby, J. (1982). Attachment and Loss: Vol. 1. Attachment. Basic Books.
  2. Ainsworth, M. D. S., Blehar, M. C., Waters, E., & Wall, S. (1978). Patterns of attachment: A psychological study of the strange situation. Lawrence Erlbaum Associates.
  3. van der Kolk, B. (2015). The Body Keeps the Score: Brain, Mind, and Body in the Healing of Trauma. Penguin Books.
  4. Liotti, G. (1992). Disorganized/disoriented attachment in the etiology of the dissociative disorders. Dissociation, 5(4), 196-204.
  5. Lyons-Ruth, K., & Jacobvitz, D. (2008). Attachment disorganization: Genetic factors, parenting contexts, and developmental transformation from infancy to adulthood. Handbook of attachment: Theory, research, and clinical applications, 666-697.
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