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Problemi di connessione…emotiva! (video-articolo)

Problemi di connessione…emotiva! (video-articolo)

Genitori e figli comunicano le proprie emozioni e le condividono.

Si “sintonizzano” emotivamente.

Questa sintonizzazione non è sempre perfetta, e le cause possono essere diverse.

Oggi vi riporto quattro tipi di situazioni che si possono presentare in famiglia. Ognuna racchiude una difficoltà di un genitore a sintonizzarsi emotivamente con il proprio figlio.

Buona visione…

…e se volete qualche spiegazione in più, in basso potete trovarla!

  • SINTONIZZAZIONE SELETTIVA: A volte sintonizzarsi con alcune emozioni del proprio figlio è molto difficile; spesso accade quando si tratta di emozioni spiacevoli, verso le quali, senza rendersene conto, ci si difende a volte fin troppo. In questi casi nel comunicarsi le emozioni subentrano delle interferenze, che si esprimono attraverso piccoli gesti, sguardi fugaci, la scelta di certe frasi, la prossimità o distanza fisica.


Alcuni esempi:

Un genitore può essere empatico ed estremamente supportivo quando suo figlio è impaurito, ma può invece rimanere paralizzato quando è arrabbiato nero!

“Non capisco che ti prende. Va bé, ti passerà.” 

(Sicuramente c’è qualcosa di quella rabbia che il genitore non sa gestire… magari nella sua famiglia d’origine la rabbia era un tabù??)

Un genitore può saper gioire accanto al figlio per festeggiare un successo, ma magari sminuisce la sua tristezza quando soffre per una delusione.

“Che sarà mai, forza, non c’è da piangersi addosso!”

(Sebbene una frase del genere possa sembrare stimolante in quanto esorta a reagire, passa al figlio il messaggio che quando manifesta tristezza si comporta da debole…)

  • SINTONIZZAZIONE POCO AUTENTICA: Gli impegni, la fretta, la stanchezza, a volte distraggono molto i genitori. Se ciò diventa la regola, questi non riusciranno ad essere sufficientemente coinvolti dalle emozioni provate dai figli. Così, senza interrompere le loro attività per fermarsi a guardarli negli occhi, potrebbero dire frasi come:

“Che bello amore che hai preso 9, ora però lasciami finire di scrivere questa e-mail”.

“Su tesoro fatti forza. Ora la mamma però è stanca, tu vai a giocare.”

  • SINTONIZZAZIONE ECCESSIVA: Un genitore ansioso, per ragioni attinenti alla sua storia, può lasciarsi coinvolgere dalle emozioni di un figlio così tanto da farsene travolgere. In questi casi il genitore assume un atteggiamento concitato, non riuscendo ad essere il solido supporto a cui il figlio dovrebbe appoggiarsi, ma fungendo da cassa di risonanza delle sue emozioni. Il figlio sentirà che le proprie crisi diventeranno le crisi del suo genitore, e spontaneamente, per proteggerlo, potrebbe abituarsi a nascondere le proprie emozioni, dissimulandole o minimizzandole.
  • MANCATA SINTONIZZAZIONE: Un genitore che dalla propria famiglia di origine è stato trattato con scarsa o nulla empatia, spesso non ha gli strumenti per essere sufficientemente empatico verso un figlio.

In casi come questi, il figlio avrà difficoltà a destreggiarsi tra le emozioni, e questo analfabetismo emotivo potrà compromettere la qualità della sua vita relazionale.

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